venerdì 9 maggio 2008

fino in fondo...

Stiamo andando in cassazione, questa la notizia riportata dall'agenzia apcom.

Palermo, 5 mag. (Apcom) - Chiede la rimozione delle statue della Madonna Addolorata e di San Sebastiano dai locali degli uffici del Comune e dopo essersi visto rigettare la richiesta dal tribunale civile ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione.

Si tratta di Pietro Galvagno, un ispettore della polizia municipale di Paternò (Catania). Nel Comune dove lavora si trovano le statue 'incriminate' dal vigile urbano di contrastare il principio di laicità dello Stato. Galvagno, assistito dall'avvocato Giuseppe Lipera, ha iniziato la sua battaglia legale nel novembre del 2007 presentando ricorsi al giudice civile e poi al Tribunale di Catania, vedendosi sempre rigettata la richiesta di rimozione forzata delle statue alla quale si è sempre opposto il Comune di Paternò.

Nel ricorso alla Cassazione il legale di Galvagno - che caldeggia un pronunciamento a Sezioni unite - sostiene che le statua religiosa esposta in municipio è una inequivocabile esternazione, da parte del Comune di Paternò, di appartenenza confessionale.

"Il quesito è telegrafico - scrive l'avvocato Lipera - : è ammissibile o no che negli uffici pubblici, comuni, aziende municipalizzate, palazzi di giustizia compresi, uno o più dipendenti, nel silenzio più totale dei capi dell'amministrazione interessata, erigano o facciano erigere statuette sacre di ogni genere (santi, santini, madonne, arcangeli)?"

L'avvocato Lipera si chiede inoltre, "nelle eventualità che la Corte ritenga ammissibile codesto comportamento avrà da intendersi che il diritto spetta pure a chi professa una religione diversa da quella cattolica? In buona sostanza - conclude il legale - negli edifici pubblici italiani, così come nel comune di Paternò, potranno esserci oltre ai Santi e alle Madonne anche effigi riguardanti altre religioni diverse dalla cattolica?"